Stabilizzazione tartarica dei vini mediante resine a scambio ionico

La Stabilizzazione tartarica dei vini avviene con l’impianto che lavora in continuo direttamente sul vino da cui trattiene principalmente lo ione potassio.

Il processo è molto rapido in quanto non è necessario trattare l’intera massa di vino ma solo una parte (in genere dal 10 al 20%). Ciò permette di preparare grandi masse di vino in tempi contenuti.

La determinazione della percentuale di vino da trattare viene effettuata grazie al kit di prova e successive analisi chimiche ed organolettiche, in questo modo si potrà scegliere per ogni vino l’intensità del trattamento in funzione degli obiettivi enologici.

I principali effetti di questo trattamento sono:

  • l’abbassamento del pH con aumento dell’acidità titolabile
  • il netto miglioramento della stabilità tartarica (riduzione della caduta di conducibilità)
  • la vivacizzazione della tonalità colorante nei vini rossi
  • il generale miglioramento delle caratteristiche organolettiche dovuto ad un apporto di freschezza percepibile sia al naso che in bocca

 

Questo particolare tipo di resina trattiene parzialmente altri cationi come calcio, ferro e rame limitando quindi il rischio di alterazioni quali la casse rameica e ferrica.

Questa tecnologia è molto interessante anche quando applicata su mosti chiarificati (torbidità < 30 NTU), infatti portando il pH intorno al valore desiderato si potrà condurre la fermentazione con minori rischi di alterazioni batteriche e con un ridotto impiego di solfiti.

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